La seduta | maggio 2023
Sedersi, tutte le mattine.
Non per pensare ai propri problemi e neppure per analizzare la propria vita.
Semplicemente per ascoltare.
Il nostro quotidiano è pieno di attività e obblighi.
In mezzo a una tale effervescenza, se non ci prendiamo il tempo per posarci in silenzio,
lontano dal cellulare, dal computer e da tutte le persone a cui siamo legati,
avremo ben poche possibilità di riconoscere l’immensità del nostro essere.
Il solo sedersi semplifica l’istante e ci riporta a noi stessi.
Allora possiamo osservare ciò che ci turba e ci agita.
Possiamo respirare in ciò che ci abita senza il bisogno di trovare una soluzione.
Nella seduta realizziamo che l’agitazione si pacifica appena smettiamo di volere altro rispetto a quello che c’è.
Allora ci posiamo nella sostanza dell’istante, dove gustiamo il silenzio e la pienezza del nostro essere.
La seduta è la pratica spirituale per eccellenza.
Elimina tutto per lasciare solo l’Essenziale.
Esige regolarità e impegno, altrimenti il suo potere trasformativo non può operare.
Ogni mattina possiamo scegliere.
O entriamo nella giornata travolti dal mentale, con i suoi «devo» e «voglio».
Oppure ci sediamo per ancorarci nella verità fondamentale.
La seduta permette di coincidere col reale e libera dalla presa del mentale.
Realizziamo che la vita non è una lotta, ma un giusto accordo che si vive nell’istante.
Non è facile ogni giorno sedersi davanti al proprio caos, alla voglia di fuggire, di essere altrove, di guardare altrove.
Ma se ogni giorno rinnoviamo l’impegno con noi stessi, avviene una trasformazione.
Gli imprevisti della vita ci turbano sempre meno; crescono serenità, stabilità e fiducia.
Non per pensare ai propri problemi e neppure per analizzare la propria vita.
Semplicemente per ascoltare.
Il nostro quotidiano è pieno di attività e obblighi.
In mezzo a una tale effervescenza, se non ci prendiamo il tempo per posarci in silenzio,
lontano dal cellulare, dal computer e da tutte le persone a cui siamo legati,
avremo ben poche possibilità di riconoscere l’immensità del nostro essere.
Il solo sedersi semplifica l’istante e ci riporta a noi stessi.
Allora possiamo osservare ciò che ci turba e ci agita.
Possiamo respirare in ciò che ci abita senza il bisogno di trovare una soluzione.
Nella seduta realizziamo che l’agitazione si pacifica appena smettiamo di volere altro rispetto a quello che c’è.
Allora ci posiamo nella sostanza dell’istante, dove gustiamo il silenzio e la pienezza del nostro essere.
La seduta è la pratica spirituale per eccellenza.
Elimina tutto per lasciare solo l’Essenziale.
Esige regolarità e impegno, altrimenti il suo potere trasformativo non può operare.
Ogni mattina possiamo scegliere.
O entriamo nella giornata travolti dal mentale, con i suoi «devo» e «voglio».
Oppure ci sediamo per ancorarci nella verità fondamentale.
La seduta permette di coincidere col reale e libera dalla presa del mentale.
Realizziamo che la vita non è una lotta, ma un giusto accordo che si vive nell’istante.
Non è facile ogni giorno sedersi davanti al proprio caos, alla voglia di fuggire, di essere altrove, di guardare altrove.
Ma se ogni giorno rinnoviamo l’impegno con noi stessi, avviene una trasformazione.
Gli imprevisti della vita ci turbano sempre meno; crescono serenità, stabilità e fiducia.