Lo yoga della tradizione tantrica del Cachemire ci invita a scoprire l’Assoluto, la non-dualità in ogni cosa e in ogni situazione del quotidiano.
Partendo da un testo sacro – il Vijñanabhairava Tantra – Nathalie Delay ci mostra, attraverso le stanze che l’hanno ispirata, come entrare in contatto diretto con le sensazioni, le emozioni, i pensieri e le azioni, per tornare alla nostra vera natura - il Sé."Quel che abbiamo qui è irresistibile. Dobbiamo ringraziare Nathalie per aver restituito a questo testo, con tale umiltà e luminosità, il suo senso universale, al di là delle sue tradizionali specificità religiose"
Estratto della prefazione di Eric Baret
Estratto dal libro – Dharana 116, p.143
Camminare con mio padre, in silenzio, nel Vercors. Sicronizzare il mio passo al suo – regolare, tranquillo. Amo questi momenti in cui sono sola con lui, senza pronunciare alcuna parola, oppure pochissime. E' lì, abitato da quella sua naturale tranquillità che mi pacifica. Guardiamo insieme un fiore di montagna. Gli chiedo se ha dei pensieri mentre lo guarda. Mi risponde: “No, perchè dovrei?”. Invidio la sua semplicità, che per molto tempo mi è stata inaccessibile. A volte la magia della sua presenza agisce: sono ghermita dal suo silenzio. La macchina del commento tace e, finalmente, posso approfittare del paesaggio.
Camminare con mio padre, in silenzio, nel Vercors. Sicronizzare il mio passo al suo – regolare, tranquillo. Amo questi momenti in cui sono sola con lui, senza pronunciare alcuna parola, oppure pochissime. E' lì, abitato da quella sua naturale tranquillità che mi pacifica. Guardiamo insieme un fiore di montagna. Gli chiedo se ha dei pensieri mentre lo guarda. Mi risponde: “No, perchè dovrei?”. Invidio la sua semplicità, che per molto tempo mi è stata inaccessibile. A volte la magia della sua presenza agisce: sono ghermita dal suo silenzio. La macchina del commento tace e, finalmente, posso approfittare del paesaggio.
Frequentare quel silenzio naturale sin dall'infanzia ha avuto un profondo impatto su di me, me ne rendo conto ora. Sin dall'inizio ho ricevuto l'informazione che il silenzio è il nostro stato naturale, quando siamo davvero presenti. Mio padre era figlio di contadini, ha lavorato la terra fin da piccolissimo ed ha continuato a farlo sino alla fine della sua vita prendendosi cura del giardino. Il contatto con la terra era il suo modo di mantenere l'equilibrio interiore. Era un uomo saldamente radicato. La semplicità del suo essere è stata una vera lezione per la giovane donna ansiosa che ero. Un giorno gli dissi:”Sai, partecipo a dei seminari di merditazione per essere nel tuo stato”. Lui ha sorriso (...)
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Artista e pittrice sin dalla più giovane età, Nathalie incontra la tradizione tantrica del Cachemire a 26 anni. E' immediatamente toccata da questa via, che risuona a pieno con la sua sensibilità artistica, e vi si dedica per più di 15 anni seguendo il suo primo maestro Daniel Odier. In quel periodo, madre di famiglia, impegnata in una vita attiva, è portata a condurre la propria ricerca senza ritirarsi dal mondo. La vita ordinaria diviene così il suo campo di esplorazione, la sua pratica. E' proprio nel quotidiano che vivrà le realizzazioni più profonde, che la condurranno infine all'insegnamento.
Da 10 anni, nutrita dall'incontro con lo yoga della non-dualità di Eric Baret, Nathalie trasmette un insegnamento che è prima di tutto frutto della sua esperienza. Insegna il reale, come diceva un maestro Chan. Instancabilmente riporta coloro che vanno ad incontrarla verso la verità del loro stesso essere e li incoraggia ad esplorare direttamente la realtà, senza lasciarsi accecare né da alcun immaginario, né da alcuna credenzas.
Da 10 anni, nutrita dall'incontro con lo yoga della non-dualità di Eric Baret, Nathalie trasmette un insegnamento che è prima di tutto frutto della sua esperienza. Insegna il reale, come diceva un maestro Chan. Instancabilmente riporta coloro che vanno ad incontrarla verso la verità del loro stesso essere e li incoraggia ad esplorare direttamente la realtà, senza lasciarsi accecare né da alcun immaginario, né da alcuna credenzas.